Sovescio
Il sovescio è una pratica agronomica antica che consiste nel seminare diverse varietà di leguminose. Grazie infatti al loro apparato radicale verticale detto fittone, le leguminose rompono in profondità gli strati di compattamento della terra e rilasciano l'azoto incamerato.

Il sovescio ha quindi lo scopo di restituire nutrimento al terreno e di migliorarne la struttura senza l’ausilio di sostanze chimiche o lavorazioni invasive. Le leguminose, oltre a rilasciare nutrimento ed offrire frutti, donano durante la fioritura, uno spettacolo di colori (bianco, giallo, rosa, arancione, rosso e blu) che non fa certo rimpiangere il terreno nudo. (vedi foto)


Cornoletame dinamizzato

Il cornoletame è un potente attivatore di processi biologici del suolo, il suo utilizzo in modo ripetitivo sul terreno stimola e sviluppa la fertilità della terra poichè inocula all'interno del terreno colonie di batteri vastissimi che vivificano e rendono fertile il terreno stesso. Per l'utilizzo, il cornoletame ha bisogno di essere dinamizzato cioè sciolto in acqua calda. Questo processo di miscelazione comporta una riproduzione batterica importante.


Modalità di lavorazione della terra

Un buon terreno è altamente popolato da microrganismi che sono organizzati per strati orizzontali ognuno con un compito preciso.

E' fondamentale quindi per una corretta lavorazione della terra non capovolgere troppo questa organizzazione naturale per evitare che il terreno si impoverisca.

Un buon terreno risulta visivamente poroso, questo permette all'acqua di essere assorbita e drenata e al terreno di usufruire dei minerali che vengono prodotti dai microrganismi. Attrezzi come motozappe e frese che entrano nella terra senza capovolgerla sono fondamentali nel rispetto dell'organizzazione naturale del terreno.

Agricoltura convenzionale

Nell'agricoltura convenzionale, la lavorazione del terreno avviene con macchinari che non tengono conto dell'organizzazione naturale del suolo. La terra infatti viene capovolta ripetutamente per evitare la crescita dell'erba. Questa pratica che stravolge la struttura naturale del suolo ha come conseguenza la morte dei microrganismi e successivamente l'impoverimento del suolo. Di conseguenza è necessario reintegrare i minerali (che verrebbero naturalmente rilasciati dai microrganismi) con un massiccio uso di prodotti chimici di sintesi a scopo fertilizzante. L'equilibrio perso genera anche la necessità di un vasto uso di antiparassitari.

P.s.
Se vedete l'erba arancione in primavera, non è una nuova specie ma è l'effetto del diserbante.